Volere Volare
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C’è un’isola che non c’è. Purtroppo non si può trovare nè su google map nè sulle vecchie cartine geografiche cartacee. Quest’isola esiste solamente dentro computer e telefoni cellulari di ultima generazione e nell’io più nascosto di tanta gente come me.

E’ un’isola felice, dove gli omosessuali possono confrontarsi, interagire, rendersi conto di non essere gli unici al mondo,senza la paura di essere additati,derisi e nelle peggiori delle ipotesi trattati come prede  sulle quali usare violenze di ogni genere. Un posto dove tanta gente che vive nascosta, riesce ad esprimere la propria sessualità, intesa come sensibilità  e vita serena.  Certo stiamo parlando di chat gay e nella maggior parte dei casi tutto questo ha come scopo finale la ricerca del sesso e la mercificazione di se stessi, ma questo non vi fa pensare  alla solitudine, alla paura, all’incomprensione del mondo in cui si vive?

Se mi guardo indietro non posso non pensare a quell’isola. Sono partito da là alla ricerca di me stesso, là mi sono confrontato per la prima volta con persone come me, sicuramente è  tutto un po’ freddo e triste eppure anche adesso mi chiedo perché, perché ci dobbiamo ghettizzare,  nasconderci dentro i nostri recinti? Il mondo e’ fatto a misura di etero e sono convinto sia giusto così, sono la maggioranza, ma noi che male facciamo? Io vivo con un uomo, vivo la mia vita con discrezione e rispetto per tutti. Perché questo deve essere causa di discriminazione, perché un profilo su un sito gay deve essere una vergogna?

Mi piacerebbe  tanto che prima dei diritti che mi vengono promessi un giorno e il seguente mi vengono negati,  la società che mi sta attorno mi facesse un regalo ….vorrei che tu, tutti si chiedessero e cercassero di capire cosa significa nascere gay. Non e’ facile accettarsi, capirsi, scontrarsi con un mondo che va nella direzione contraria alla tua. Perché prima di giudicare non ci si chiede: “E sei io fossi nato così, come sarebbe stata la mia vita?”. No, non se lo chiede nessuno o almeno questo lo fanno in pochi.

A tutte quelle persone che stanno in piedi davanti ai palazzi, chiese o nelle piazze vorrei raccontare la mia storia. Far leggere il libro della mia vita, raccontare la mia solitudine,la mia confusione,  i miei sensi di colpa,  quel lutto che mi sono portato dentro per tanti anni.

Avrei tanto voluto aver il coraggio di vivere la mia sessualità alla luce del sole e non nascosto nel bosco dell’isola che non c’è, ma non è andata così. Eppure che bel modo sarebbe stato di gustarmi  la vita, sarebbe stato sicuramente più appagante,meglio una giorno sereno ed equilibrato che una scopata notturna col primo che capita .

Poi un giorno da quell’isola passò un scialuppa di salvataggio,  si chiamava Amore con la A Maiucola… ma questa è un’altra storia, un’altra vita!

Ora  sto in chat con quelli come me, sì uguali a me, ora se sono on line,  sono sull’isola dei Genitori rainbow. Non cerchiamo sesso e le domande sono su come possiamo crescere al meglio i nostri figli, noi pazzi genitori arcobaleno reduci dall’isola che non c’è.


K2